venerdì 21 dicembre 2007

Caccia alle megattere, il Giappone rinuncia

Il Giappone rinuncia a uccidere le megattere. Lo ha affermato il portavoce del governo di Tokyo, Nobutaka Machimura, confermando le notizie riportate dalla rete televisiva pubblica NHK. Una decisione che arriva dopo le vibranti proteste dell'Australia e le crescenti pressioni internazionali (anche l'Italia aveva chiesto agli altri Stati membri dell'Ue di aderire alla Convenzione baleniera mondiale (Iwc) per difendere la moratoria sulla caccia alle balene e fare blocco comune contro il Giappone). Un passo indietro, dunque, per il governo nipponico, che il mese scorso aveva inviato sei baleniere per l'annuale mattanza nel Pacifico. Obiettivo: un migliaio di balene da uccidere, tra le quali figuravano, per la prima volta in quarant'anni, anche le megattere, considerate a rischio di estinzione e particolarmente amate dai "whale whatcher" per i loro salti acrobatici. Secondo il Giappone, si trattava di un programma di ricerca "scientifica". Per tutta risposta, il governo australiano aveva annunciato l'invio di aerei e di una nave per sorvegliare la missione di pesca alla balena del Giappone e raccogliere elementi in vista di un'eventuale azione giudiziaria.

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