mercoledì 2 gennaio 2008

Il 2008 inizia con una strage a Bagdad

Il nuovo anno inizia con una strage in Iraq, nonostante per le strade di Bagdad si sia tornati a festeggiare il Capodanno per la prima volta dall’attacco militare Usa nel 2003. Un kamikaze si è fatto esplodere in un quartiere della capitale irachena durante un funerale sciita, provocando almeno 32 morti e 34 feriti. E in altre zone del Paese imperversano violenze e rapimenti. L’attacco suicida a Bagdad, secondo la polizia, è avvenuto intorno alle 16.45 locali (le 14.45 in Italia) durante le esequie di un tenente colonnello in pensione, Nabil Hussein Jassim, ucciso tre giorni prima in un attentato suicida avvenuto in un mercato a Tayaran Square, nel centro della città, in cui ci furono 14 morti. A Jalula, città a circa 80 chilometri a nord della capitale, sono stati ritrovati i corpi di un poliziotto sciita e di quattro suoi parenti. Alcune ore prima un gruppo di uomini armati li aveva rapiti dalla loro abitazione, riferiscono fonti ufficiali. Il rapimento è avvenuto nella provincia di Diyala, dove è molto forte la presenza di al Qaeda e dove le violenze non hanno subito il calo che si è invece registrato in altre province irachene. Nella stessa provincia, a est di Baquba, un uomo sciita e il figlio di sedici anni sono stati uccisi davanti alla propria casa da colpi di arma da fuoco sparati da un’automobile in corsa.Il governo iracheno ha reso note le statistiche sul numero di civili e membri delle forze di sicurezza uccisi nel 2007. Secondi i ministeri della Salute, degli Interni e della Difesa, l’anno scorso sono morti 16.232 civili, 432 soldati e circa 1.300 poliziotti. Le cifre corrispondono più o meno a quelle dell’Associated Press, secondo cui gli iracheni uccisi in tutto nel 2007 sono stati 18.610. Cinquemila in più rispetto al 2006, quando i morti furono 13.813.


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