domenica 13 aprile 2008

Bush e le «torture»: sapevo tutto

George Bush sapeva che i suoi principali collaboratori discussero nei dettagli e approvarono l’uso della tortura negli interrogatori contro i presunti terroristi di Al Qaeda. Il presidente americano autorizzò gli incontri, che andarono avanti per molti mesi mentre la Cia preparava il programma delle cosiddette «tecniche avanzate», che includeva il waterboarding (dove il sospetto ha la sensazione di annegare) e altri metodi come la privazione del sonno e schiaffeggiamenti a mano aperta. E’ la prima volta che George Bush fa un’esplicita ammissione in proposito. «Lo abbiamo fatto per proteggere il popolo americano. Sapevo che il mio team per la sicurezza discuteva di questo e ho approvato», ha detto il presidente in un’intervista alla rete televisiva Abc dal suo ranch di Crawford, in Texas. L’intervista di Bush è stata immediatamente seguita dalle dichiarazioni di un ex agente dei servizi all’Associated Press, sul coinvolgimento diretto dei vertici della Casa Bianca nell’autorizzazione dell’uso del waterboarding e delle altre tecniche coercitive, che però l’Amministrazione Bush si è sempre rifiutata di definire torture, nonostante la dottrina giuridica internazionale non abbia dubbi in proposito.

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