venerdì 18 aprile 2008

Generazione alcol, cresce il consumo fra i giovanissimi e non solo

È una vera e propria "generazione alcol" quella che sta crescendo nel nostro paese, costituita da adolescenti, anche giovanissimi, che già tra i 13 e i 15 anni cercano lo sballo del sabato sera, consumando dai due ai quattro drink in discoteca. Il bicchiere è diventato uno strumento di socializzazione, cui i giovani rinuncerebbero solo per un grosso premio o la partecipazione a un reality show in tv. Ma l’eccesso di alcol sta crescendo in maniera preoccupante anche nella terza età e nelle donne con alto grado di istruzione. A scattare la fotografia sono due rapporti presentati dall’Istituto superiore di sanità e dall’Istat, in occasione dell’Alcol prevention day. Dalla ricerca effettuata dall’Iss nelle discoteche attraverso il progetto "Il Pilota", emerge che il 74% dei giovani e il 67% dei 13-15 enni, dunque al di sotto dell’età legale, eccede nel bere, consumando frequentemente da due a quattro drink in una serata. Generalmente si beve il sabato sera, anche se non non manca chi lo fa durante la settimana. La media è di 4 bicchieri a serata, tra breezer, birra e superalcolici per i maschi, e di tre bicchieri per le ragazze. In particolare il 35,7% dei giovani consuma 1-2 bicchieri, il 27,8% da 3 a 5 bicchieri, e il 20% più di 6 bicchieri. Il picco di prevalenza dei consumatori a rischio si verifica tra i 19 e i 24 anni, per poi diminuire dopo i 25 anni in entrambi i sessi. Non sono certo il senso di responsabilità o la paura dei controlli della polizia che possono convincere i ragazzi che frequentano le discoteche a non bere per l’intera serata. Le motivazioni indicate dai ragazzi e raccolte dal rapporto dell’Iss sono ben più sorprendenti. Il 74% ha indicato infatti un premio importante per chi rimane astemio, il 70% la partecipazione a un programma televisivo o a un reality show, il 58% la responsabilità di portare a casa gli amici, il 44% la pressione del partner e degli amici, il 31% il divieto di servire alcolici all’interno dei locali notturni, il 23% i controlli della polizia, il 18% niente e il 14% una campagna pubblicitaria. L’abuso di alcol aumenta anche tra gli anziani: più di 3 milioni di over 65enni sono a rischio per questo motivo, in particolare gli uomini (52,8%) rispetto alle donne (17,5%). Il progetto Iprea, condotto dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in 12 regioni italiane, ha rilevato la presenza di alcuni fattori che predispongono a bere di più, diversi per sesso. Negli uomini il rischio è maggiore tra coloro che dicono di sentirsi bene, i fumatori, chi ha svolto un lavoro manuale, chi è obeso e chi vive nelle regioni del nord. Nelle donne, invece, ad aumentare il rischio è soprattutto la convivenza con il coniuge, di cui si assumono le abitudini. Più sono istruite, e più bevono. È quello che succede tra le donne, dove con l’aumentare del titolo di studio, aumenta la tendenza al consumo di alcol. Tra le laureate le consumatrici sono il 73,7%, contro il 43% di quelle con al massimo la licenza elementare. È quanto emerge dal rapporto presentato dall’Istat. I maggiori consumatori rimangono comunque gli uomini (81%) rispetto alle donne (56,3%).
Articolo tratto da "La stampa"

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